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sabato 29 marzo 2008

Illegalità diffusa al mercato rionale...

Vi è mai capitato di andare al mercato rionale?
A me capita, di tanto in tanto.
Mentre cerco di farmi strada tra la gente mi stupisco sempre quando vedo i banchetti dei venditori abusivi di cianfrusaglie, DVD pirata, borsette false, persino le carte di Yu-Gi-Oh! Centinaia di persone che lungo i marciapiedi svolgono il loro commercio... chissà quanti di loro hanno il permesso di soggiorno! E mentre mi faccio strada tra la folla, ecco che mi ferma un venditore abusivo che mi chiede un euro per tre teste d'aglio... ma anche lui deve pur vivere, penso! Mi guardo intorno, per ogni bancarella autorizzata(?), ce n'è almeno un'altra sicuramente non autorizzata... Per tutto il tempo passato al mercato non si è visto un poliziotto, un vigile urbano, un Carabiniere o un finanziere... poi, proprio mentre sto per andar via, intravvedo una macchina dei vigili urbani, sono in quattro e parlano tra loro. Tutto intorno l'illegalità diffusa continua i suoi affari ma non è un problema loro... nessuno si preoccupa della presenza dei vigili e i vigili non si preoccupano dei venditori di falsi, come se ci fosse un qualche tacito accordo... più semplicemente perchè occorrerebbero 400 vigili, forse! E noi cosa possiamo fare se non guardare la nostra società degenerare?
Niente, perché tutti sanno che il mercato rionale è un luogo di illegalità diffusa e nessuno fa niente... anzi no, qualcosa fanno, evitano di andarci, almeno in divisa!
Complimenti Italia, chiudi gli occhi e vai avanti così che vai bene!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 18 marzo 2008

Il pendolare in scatola inizia a puzzare...

Aprilia-Roma,
un treno all'ora circa, sei carrozze ci portano giornalmente al lavoro...
il treno dei pendolari dimenticato da Dio!
Viaggio giornalmente da più di cinque anni e i passeggeri sono, forse, raddoppiati!
Ma il treno è sempre lo stesso!
E allora, come viaggiano i pendolari?
Benissimo...
Il treno delle sei e venti del mattino che parte da Nettuno alle sei meno dieci ad aprilia è già pieno, solo pochi posti sparpagliati per i vagoni e giù, nella banchina del binario uno, centinaia di persone si accalcano nella speranza di conquistare un posto libero...
Per la maggior parte il viaggio finirà così come inizia, in piedi nell'ingresso!
Ma non è un problema, è sicuramente in buona compagnia... Infatti, pressati come sardine sotto olio si viaggia tutti in allegria... è sufficiente guardare le facce per capirlo!
Ma è certamente un caso.
Allora prendiamo il treno al ritorno, 17 e 07 da Roma Termini, binario dodici, la temperatura, come al solito è alta quando fa caldo e bassa quando fa freddo...
L'unica cosa sicura è il posto in piedi, come le sardine della mattina...
e che dire del profumo... anche non volendo è impossibile non scoprire quello usato dal nostro vicino di viaggio!
Ma va bene così, bisogna essere ottimisti...
tutto sommato, le mucche che viaggiano strette come noi pendolari, nel loro ultimo viaggio vanno al macello... e non al lavoro!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 14 marzo 2008

Quale futuro?

Questa mattina, chiacchierando del più e del meno con alcuni amici sulla situazione dell’Italia, mi è stato detto: “bisogna essere ottimisti…”. Forse io sono troppo critico, rasento il pessimismo talvolta, ma di fronte al “bisogna essere ottimisti” ho risposto: “Fatemi un esempio, guardando al futuro, per cui dovrei essere ottimista…”
Ebbene, non ho avuto risposta… e probabilmente una risposta non c’è!
Ma, se non c’è la possibilità di essere ottimisti per il futuro, che futuro può esserci?
Allora, cerchiamo assieme di capire quali sono gli esempi che la società odierna trasmette ai giovani relativamente ai modelli di comportamento considerati vincenti, dunque meritevoli di essere presi ad esempio, e che quindi rappresentano il futuro…
Se mi guardo attorno vedo delle generazioni allevate nella bambagia e che si illudono che il mondo sia come la televisione. Quella fatta da una parte di attricette e personaggi ambigui che non fanno altro che litigare per innalzare l’audience, dall’altra, dalla corruzione, dalla violenza e dalla insicurezza dilagante… Unica costante: i soldi!
Ma, quali sono i messaggi che vengono recepiti?
In breve, possiamo dire che i furbi hanno sempre ragione e passano impuniti qualunque cosa facciano.
Bene, questo è un errore di una gravità assoluta e socialmente imperdonabile!
La civiltà umana non può basarsi su questi modelli comportamentali pena il collasso morale e, di conseguenza, quello economico. In una società basata su questi modelli le persone sono portate a non lavorare, “tanto non lavora nessuno!”, a non studiare, “tanto non lo fa nessuno!”, a non essere seri, “tanto non lo è nessuno…”.
A mio parere, e spero di sbagliarmi, una società siffatta è destinata al collasso!
Ma allora, che fare?
Poche regole semplici, se messe in atto, possono nel giro di qualche generazione cambiare le cose. In primo luogo è necessario ristabilire regole, principi e valori morali premianti e far si che il messaggio arrivi ai giovani. Per far ciò devono essere impiegati i mezzi e gli strumenti dei giovani, la TV, internet, la radio…
Come? Beh, questo è difficile da dire ma proviamo ancora a ragionare assieme. Prendiamo in considerazione la TV italiana, mezzo di diffusione di massa per eccellenza, e vediamo quale ruolo gioca nel campo educativo. Le reti principali sono sei, tre pubbliche e tre private. Che le reti private facciano ciò che è più conveniente è tutto sommato comprensibile; non altrettanto si può dire per le reti pubbliche. Queste ultime sono infatti finanziate dallo Stato (cioè da noi!) e non solo dalla pubblicità e alimentano un micro mondo (che tanto micro non è!) assolutamente improduttivo e dal punto di vista etico, sociale e morale, addirittura dannoso!
Tutti i giorni è possibile vedere programmi assolutamente stupidi e spesso volgari, cui prendono parte migliaia di giovani “cittadini italiani” che sperano di riuscire a ritagliarsi un poco di spazio che gli dia la possibilità di sbarcare il lunario senza fare assolutamente niente!
Ripeto, anche se non condivido tali modelli, tutto ciò è comprensibile per le reti private che devono sottostare ad una logica di mercato; molto meno condivisibile per le reti pubbliche che dovrebbero essere chiamate a rispondere a logiche differenti, dovrebbero rendere dei servizi al cittadino o, più in generale, alla società! Se cercate qualche trasmissione educativa, beh, cercatela a notte fonda, quando tutti dormono (con le dovute eccezioni che confermano la regola)! Durante il giorno, invece, si viene bombardati da immagini e modelli comportamentali antisociali!
E dunque, per chiudere, la domanda che mi pongo e vi pongo è quella posta in apertura: “Perché dovrei essere ottimista per il futuro? Cosa mi dovrebbe spingere ad essere ottimista per il futuro?
Mi spiace, sarò ancora una vota tacciato di essere troppo critico, ma il futuro che ci stiamo costruendo, e tutti ne siamo corresponsabili, non è, a mio parere, per niente roseo…

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO