Non potrò mai dimenticare quell'odore forte di olio per friggere... e noi bimbi tutti attorno a correre e urlare e lei, mia madre, che strilla "State lontani... è pericoloso!"
Poi le prime frittelle vengono calate nell'olio caldo e l'odore si diffonde per le stanze...
Solo pochi secondi e le frittelle vengono pescate, scolate e girate nello zucchero semolato per finire nelle bocche di noi bambini, finalmente fermi!
Quest'oggi l'ambiente era più tranquillo, chi ha più quattro figli urlanti in famiglia?
Ma c'era aria di festa mentre io e mia moglie mettevamo alla prova i nostri ricordi di ricette quasi dimenticate...
Cosa ne dici se proviamo a fare le zeppole? Dice mia moglie...
Certamente... rispondo io!
Non occorre altro, ci buttiamo subito nella preparazione, qualcosa la ricordiamo, per il resto c'è il telefono e l'esperienza delle nonne a disposizione e così, senza troppo faticare, anche noi ci troviamo con le mani sporche di farina... unte di strutto... profumate di buccia d'arancia... scottate dalle patate bollenti ma, infine, soddisfatti!
Mh... l'olio è ancora freddo... non è cotta ben...
Ma la prossima è già cotta, inzuccherata e bella che mangiata!
Un pezzo a testa, il primo pezzo a nostro figlio e poi un morso a testa...
E così, tra due frittelle cotte ed una mangiata è passata la serata e noi, ancora una volta, abbiamo rievocato un pizzico della nostra terra, la Sardegna, grazie ad uno dei suoi antichi dolci... is zippuasa!
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO